Ha fatto il bis domenica 6 marzo 2016, presso il teatro Bianconi di Carbognano, "L'uomo perfetto" il nuovo spettacolo del regista Diego Ruiz, scritto da Mauro Graiani e Riccardo Irrera, che vede protagoniste Emanuela Aureli, Milena Miconi ed il giovane Thomas Santu.
La commedia leggera, divertente, strappa al pubblico numerose risate.
La Miconi si rivela abile nel ruolo della star disincantata, dal bell'aspetto ma dalla scarsa cultura. Una donna che ha collezionato esperienze negative con uomini di ogni tipo, giungendo alla conclusione che l'unica soluzione possibile sia acquistare un uomo robotico da usare a comando, venduto con il nome di "uomo perfetto".
L'uomo-robot in questione viene interpretato dal giovane Thomas Santu, che si rivela una piacevole scoperta, in un ruolo solo apparentemente semplice.
L'Aureli mantiene in scena e, alla fine dello spettacolo con gli spettatori in sala, che la avvicinano per una foto, la genuinità che traspare dal personaggio televisivo. Un'eccellente spalla, ironica e sagace che, rinuncia ai suoi sogni da imitatrice (casualmente!) per seguire la sorella come agente nel mondo dello spettacolo.
Si rivelerà utile la presenza in casa di un uomo perfetto?
Ce lo rivela la commedia che, con la sua lunga tournée, sta portando lo spettacolo in numerosi teatri d'Italia.
Quello che è certo è che gli spettatori di ogni dove saranno portati a chiedersi: "ma l'uomo perfetto esiste davvero e soprattutto è di un uomo perfetto che abbiamo bisogno?"
Uno che ascolti quando glielo ordiniamo, che stia in silenzio quando lo spegniamo, che pulisca, faccia la spesa e diventi persino sessualmente attraente e disponibile quando pigiamo un pulsante!
Un uomo che si mostri sensibile pur non provando emozioni... ecco è possibile ignorare le proprie sensazioni? Forse neppure un meccanismo tutto "bulloni e valvole" può ignorare il proprio lato umano.
Umano, la parola che inevitabilmente salta fuori e si allontana e contrappone al concetto di perfezione.
Nell'espressione della propria umanità ciascuno si allontana dall'impossibilità di essere imperfetto, ma è nell'imperfezione che è dato incontrarsi, l'errore è una prerogativa di chi si pone domande e si mette in gioco.
La perfezione non è di questo mondo, ma possiamo ambire ad incontrare ciò che può essere perfetto per il mondo di ciascuno di noi.
Maria Rita Pieri