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Come 70 anni fa: la Viterbese "sbarca ad Anzio"

Al BAR SPORT GIALLOBLU’

Di Maurizio Donsanti (foto Luca Prosperoni e Andrea Di Palermo)

Sono passati settant'anni dallo sbarco alleato ad Anzio, allora si chiamava Nettunia (Anzio e Nettuno), elaborato il giorno di Natale del '43 da Winston Churchill e Franklin Delano Roosvelt e attuato il 22 gennaio dell'anno dopo, per riuscire a forzare lo sbarramento che tagliava l’Italia in due facendo del Nord terra germanica e del Sud proprietà degli alleati.

Domenica prossima, molto più prosaicamente e fortunatamente meno bellicosamente, la Viterbese sbarcherà ad Anzio per continuare ad accumulare più punti possibili in vista dei play off e per riscattare l’eliminazione dalla Coppa Italia di inizio stagione.  Una gara dal pronostico facile, vista la differenza tecnica e di classifica. Ma, come dicono quelli che la sanno lunga, fidarsi è bene non fidarsi è meglio. Mister Ianni ritroverà Fadda e Saraniti reduci dalla punizione societaria di domenica scorsa, oltre a Oggiano e Pacciardi che hanno scontato un turno di squalifica. Mancheranno invece Nuvoli, Faenzi e Costalunga. Sarebbe bello salutare l’arrivo della primavera, con una vittoria corsara. Che rinfrancherebbe vieppiù la condizione psicofisica dei ragazzi in gialloblù ed anche la nostra.  A proposito di cose antiche, la caldaia dello stadio risale proprio a settant’anni fa, vista la multa inflitta alla società perché l’arbitro di domenica scorsa si è fatto la doccia con l’acqua fredda. Sarebbe ora che il Comune battesse un colpo con la Società sulla convenzione per la gestione dello stadio, dalla caldaia alla programmazione di un restyling dell’impianto. Noi tra i professionisti vogliamo andarci, e loro? Urge risposta. Caro Comune di Viterbo, come dice il saggista A.Robbins: Se non puoi, devi. E se devi, puoi.

Un saluto dagli amici del bar

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