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I Camilli: condottieri innamorati della Tuscia

Piero Camilli la scorsa settimana durante una conferenza stampa ha detto una cosa di estrema importanza, ma che stranamente è sfuggita ai più. E gliene va dato estremo atto: "porto la Viterbese in provincia per far guadagnare alberghi e comuni dei nostri posti" Ecco. Questo campanilismo è stupendo. Questo fa capire perché è un imprenditore con “i cosiddetti”. Questo fa capire perché quest' Uomo è un vincente. Vedere i suoi figli passeggiare nelle vie della nostra città, fa capire quanto la sua famiglia sia legata alla Tuscia. Lunedì 27 la Viterbese inizia il pre-ritiro. Non sappiamo se arriveranno sorprese dell'ultima ora. Certo è che se la lega avesse bisogno di squadre e chiedesse alla Viterbese Castrense di andare il Lega Pro, per questa presidenza sarebbe un'altra grandissima vittoria. Grandissima soprattutto anche perché non ha ceduto al ricatto di versare soldi senza motivo, a fondo perduto. Sappiamo soltanto che ora più che mai, al comando della nostra squadra cittadina, degna rappresentante di tutta la provincia, abbiamo il meglio. Così non è andata per il Grosseto, prima sedotto e poi abbandonato, ma un motivo c’è. Bastava soltanto aprire gli occhi: pensare che tutto sia dovuto non porta lontano. A Grosseto sapevano da tempo che non c’erano più le condizioni per fare calcio. In tutto questo tempo avrebbero potuto organizzarsi e non dare per scontato che i Camilli sarebbero rimasti solo per farli divertire. Ormai è troppo tardi. Speriamo non succeda la stessa cosa a Viterbo. Se ci sono persone che sono in grado di fare calcio, cominciassero a farsi avanti fin da subito. Fino a quel momento possiamo dire tutto e il contrario di tutto. La Viterbese è di chi ci mette la faccia e i soldi in prima persona. Ed è anche di chi dà il suo piccolo contributo con un abbonamento. Il sindaco Michelini si era reso disponibile al 100% a sostenere la causa “Rocchi”, impegnandosi ufficialmente a spendere le migliaia di mila euro necessarie per l’adeguamento alla Lega Pro. In realtà nessuno gli ha creduto, ma rimaniamo in attesa di vedere cosa farà sul serio per lo stadio. Le altre discipline non sono pecore nere. Ma devono entrare nell'ottica che il calcio è lo sport nazionale ed intorno ad esso ruota un impero economico enorme che fa da volano agli altri per crescere. Tutto ciò premesso, Caro Presidente, noi come redazione, regolarmente iscritta al tribunale di Viterbo con tanto di permessi e di direttore responsabile, le anticipiamo fin da subito che non le chiederemo di farci entrare gratis allo stadio. Riteniamo più che giusto togliere di torno coloro che non vogliono contribuire alla causa. Come redazione regolarmente iscritta avremmo “diritto” all’accredito stampa. Ci rinunciamo. Crediamo in lei, quindi il nostro contributo lo diamo molto volentieri. Ci piacerebbe solo avere l'abbonamento numero 2, ovviamente previo pagamento.

 

Lucio Matteucci

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