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Viterbo Civica: fotografi per immortalare gli amici degli amici sul teatro Unione

In seguito a quanto già accaduto negli ultimi anni, l'associazione Viterbo Civica, avvisa chiunque intendesse salire sulla terrazza del Teatro dell'Unione, allo scopo di assistere, a qualsiasi titolo, al trasporto della Macchina di Santa Rosa, che abbiamo piazzato dei fotografi che immortaleranno gli eventuali fruitori dai terrazzi antistanti.

La nostra non vuole essere una minaccia, ricordiamo che il teatro è tuttora un cantiere e come tale non può essere utilizzato. Gli anni passati, invece, così non è stato come dimostrano le nostre numerosissime foto messe a documentare un malvezzo tutto italico. Quest’anno ci siamo solo organizzati meglio per immortalare gli eventuali trasgressori.

Non ci piace fare mera polemica, ma è giusto ricordare che, a tutte le nostre interrogazioni, per il tramite dei consiglieri comunali di minoranza, il comune (minuscolo) ci rispose in modo assolutamente poco esaustivo ed evasivo e con un lapidario "tanto dovevasi".
Come cittadini non ci stiamo più a farci prendere in giro per l'ennesima volta. Questa volta siamo intenzionati ad agire per vie legali, attuando tutte le azioni necessarie per tutelare il cittadino dallo strapotere degli amici degli amici, che tutto possono, in barba ad ogni regola.”.

Viterbo Civica

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Di seguito oltre alla lettera di settembre 2014  trovate poi in allegato il comunicato da parte del comune dello scorso anno per farvi ricordare questa situazione tristemente non nuova...

                                                 "TANTO DOVEVASI" (sett. 2014 così scrivevamo)

"Tanto dovevasi". Con questa frase un solerte dirigente del Comune di Viterbo ha terminato un comunicato di poche righe, in merito alla querelle sul Teatro dell’Unione, giusto il tempo per ripetere che il Comune e il Sindaco non c'entrano nulla perché il teatro essendo in fase di ristrutturazione si trova nell’esclusiva disponibilità della ditta appaltatrice. Ricordiamo che quei guastafeste di Viterbo Civica, avevano fotografato decine di persone sul balcone del Teatro Unione, la sera del trasporto di Santa Rosa. Persone che non avrebbero dovuto stare là, proprio perché si tratta di un cantiere aperto. E dire che l'anno precedente era venuto fuori lo stesso marasma per qualcosa di ancor più sconcertante. Amici degli amici autorizzati dal Comune stesso a entrare in un’area inagibile.

La risposta al come e perché quelle persone si trovassero in un cantiere, è racchiusa in quel "Tanto dovevasi" che suona come un: questo è quanto, punto, fine, kaputt, basta, non ce n'è per nessuno. Questa in pratica sarebbe la risposta data alla consigliera Chiara Frontini, che aveva sollevato la questione chiedendo l’accesso agli atti. La risposta ufficiale a un consigliere è una letterina che sa tanto di "lascialiperdesti4poriciuchi", in altre parole il "modus operandi" che è lo specchio della città. Ebbene questi "4 pori ciuchi", non si accontentano di sentirsi dire "Tanto dovevasi", ma vogliamo risposte precise, perché non ci sembra normale che un chicchessia qualsiasi, amico di amici, in barba ad ogni regola, possa usufruire di spazi definiti chiusi per uso personale. Vogliamo sapere se, da contratto e da normativa nazionale, l’esclusiva proprietà della ditta appaltatrice comporta anche che potevano invitare amici e parenti in un cantiere. Inoltre ci piacerebbe sapere a chi spetta regolamentare, controllare, gestire, rispettare, definire e sanzionare casi similari.

Il problema è che finora la colpa e le responsabilità non erano mai di nessuno, ci si trincerava dietro al “si è sempre fatto così” e a tutti stava bene. Purtroppo adesso ci sono “4 pori ciuchi” che pretendono legalità e trasparenza e la pretendono da lei Signor sindaco, perché se uno qualsiasi dei suoi cittadini non rispetta le regole, la colpa ricade anche su di lei. Perché se un problema legato alla città che amministra non lo ritiene affare suo, ci dovrebbe almeno spiegare di chi sarebbe la competenza?

Attendiamo fiduciosi una sua risposta che vada oltre quel tanto dovevasi. Siamo certi che concorderà con noi, utilizzare quelle due parole in un comunicato ufficiale è stato imbarazzante, ridicolo, superficiale e grottesco. Un oltraggio all’esempio che un sindaco, come primo cittadino dovrebbe dare. Una sconfitta per le regole, una sconfitta per tutte le persone che hanno aspettato intere ore per vedere il passaggio della patrona, una sconfitta per la giustizia che lei dovrebbe rappresentare. Signor sindaco, i viterbesi vorrebbero che lei fosse il garante della legalità e della trasparenza, ci potrebbe garantire almeno il buono esempio?

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