Esistono ancora giornalisti così? Con questa morale... Con questa eleganza... Lo sfogo di un grande giornalista mentre risponde a una sua lettrice che lo aveva stuzzicato.. "Susanna non so se scrivo bene, certo è che scrivo e mi firmo, e non sempre è bene farlo, perché poi paghi, ma la mattina, quando faccio la barba, mi specchio e non mi faccio schifo, come molti altri leccapiedi.
Scrivo, cercando di esporre i problemi che assillano la città, cerco di farlo con un pizzico d'iro...nia, di simpatia, perché la vita, come dico spesso, non è solo tragedie, uccisioni, stupri, furti, ma è anche amore per il prossimo, solidarietà, disponibilità, aiuto per risolvere i problemi, ma la massa è desiderosa di sapere come è stato sgozzato tizio, come hanno stuprato tizia, come si chiama il ladro dei gioielli, e spesso i giornali di questi lestofanti ti danno solo le iniziali. Non ti puoi neppure difendere perché non scrivono i loro nomi.
Che dire poi di quei quotidiani che non aspettano altro che il giovane x si sfracelli contro un albero. Meglio se è molto giovane, la gente compera di più il numero del quotidiano, poi fotografare la bara, la mamma che si distrugge... ah quanto tira, ma il dolore degli altri perché non rispettarlo col silenzio, con la candela accesa all'altare, con la preghiera taciturna in un angolo della chiesa?
Quindi ho deciso che sul quotidiano che porto avanti con tanta fatica non leggerai mai cronaca nera.
Quanti medici salvano bambini ogni giorno?
Quanti animali e persone sono salvate dai vigili del fuoco ogni ora?
Quanti volontari sulle spiagge, sulle montagne, in città svolgono opere di bene?
Una miriade, ma non fanno notizia.
Invece sul quotidiano lacitta.eu ci interessa la sagra della frittella e anche quella dell'asparago, sì, mi interessa, mi rilassa, mi distende la musica, mi solletica la passeggiata al Monte Cimino.
Desidero vivere, vivere, vivere.
Desidero morire vivo e spero che il Signore mi dia questa possibilità, ma ho talmente tanto da fare che non ho neppure il tempo di morire.
Un abbraccio a tutti
Mauro Galeotti"
Era il 2013: esattamente il 28 Luglio. Una piccola lezione professionale che meritava di essere menzionata.