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L'angolo di Paglia. Che poi, dice:

Che poi, dice:
mandiamoli a casa, non li vogliamo più al governo di questa città!

Certo, parlare, scrivere è facile. Ma esistono i presupposti perché questo avvenga?
Ora, se l’incapacità, il menefreghismo, l’ignavia, fossero reati punibili per legge, qualche speranza ci sarebbe pure.
Si potrebbe ricorrere magari alla magistratura.
Purtroppo però non rientrano nei reati, o almeno tra quelli perseguibili penalmente.
Resta la possibilità di farlo moralmente, ma visti i personaggi la vedo molto dura.
Vista la sfacciata caduta libera dalle nuvole di meravigliati politicanti e anche le grasse risate che riuscivano a farsi in conferenza stampa dopo gli arresti di quelli che, evidentemente, contano in Comune molto più di loro.
Quindi, che armi ha un popolo scontento dei suoi amministratori di rivoltare le carte, buttare all’aria il mazzo e mandare a monte la partita?
Non ho le capacità per dare consigli o suggerimenti, posso solo provare a fare ipotesi.

La consigliera Frontini vuol mandare a casa questa amministrazione.
Ma è una!
Vuol provarci anche De Dominicis, ma è sempre uno.
Anche Santucci ne avrebbe la capacità. Sempre uno.
Tutti insieme sono tre. E gli altri?
Dov’è la minoranza tutta, che in questo momento avrebbe anche gli appigli giusti per scombinare il gioco?
Comunque, sempre di ipotesi si parla. La minoranza è tale in quanto numericamente inferiore alla controparte appunto denominata maggioranza.
Certo, è una maggioranza strana, anomala, male amalgamata, fluttuante secondo le correnti, che siano Fioroniane, che siano Panunziane, che siano miscellanee delle stesse.
Una maggioranza mai così divisa, litigiosa fino al ridicolo.
Ma numericamente forte.
Perché state sicuri che, all’occorrenza, riuscirà a ricompattarsi in difesa della poltrona. Obiettivo per loro primario.
Di quella poltrona che già sanno, alle prossime elezioni, difficilmente riusciranno a riagguantare.
Almeno una parte di loro, i vecchi marpioni che galleggiano da anni in questo mare, riusciranno comunque a salvarsi.
Anche se non sono figli di Noè. Come diceva Troisi in una famosa gag.

Quindi deve essere il popolo a prendere in mano la situazione.
Come?
Recandosi numeroso alle urne per manifestare il proprio dissenso e la propria volontà.
Ma le urne sono lontane.
Quanti danni riusciremo ancora a contare fino a quel momento?
Esiste un’altra ipotesi: una discesa in piazza massiccia, civile ma forte, una palese dimostrazione di malcontento e di insofferenza verso quell’amministrazione che, persa da tempo in giochetti di potere, non sta facendo nulla per la città, anzi la sta affossando nell’immobilismo.
E qui casca l’asino! Cioè il sottoscritto e tutti quelli che la pensano nello stesso modo.
Perchè se proviamo a contarci, quanti siamo?
Prendiamo come campione queste pagine.
A scrivere frequentemente, un centinaio. Forse duecento.
A commentare, condividere e approvare forse un migliaio. Forse duemila.
Altri che leggono, non commentano ma tacitamente approvano, un altro migliaio.
Mettiamoci anche quelli che senti al bar inveire, minacciare bastoni, fucili e forconi.
Tremila, forse anche quattromila.
E’ un numero sufficiente per poter dire che tutta la città non vuole più questa amministrazione?
E’ un campione affidabile?
Certo, a scuola ci insegnavano le proporzioni, e un mero esame dei numeri potrebbe anche darci ragione.
Ma i fatti?
Quanti sono disposti a scendere realmente in piazza sacrificando un poco del loro tempo per una giusta causa?
Quanti, invece, credono che le battaglie si vincano dietro una tastiera spellandosi le dita a digitare insulti e malcontento?
Quanti, poi, si autogiustificheranno dandosi le motivazioni più gravi per la loro evidente assenza?
Quanti, poi, hanno realmente convenienza che lo stato di cose cambi?
Ci vorrebbe una bella palla di vetro. (Sarebbe più efficace un corposo paio di palle, ma non si può avere tutto).
Se ci voltiamo indietro, se andiamo a guardare ad un recente passato, potremmo tranquillamente dire che abbiamo già perso.
Una sconfitta forte, almeno per me, anche se il bicchiere è mezzo pieno o mezzo vuoto a seconda di come lo si guardi, a seconda di quelle che sono le aspettative.
Rivedo un po’, anche se non è memoria che mi appartenga, il milione di baionette decantate in un tempo passato, rivedo un’esercito forte e ben armato che doveva conquistare il mondo, rivedo i fanatismi di chi credeva di avere dietro di se un’armata poderosa, fedele e disposta a tutto.
Ma tra la realtà e la fantasia la distanza è enorme.
Forse hanno ragione a riderci in faccia, probabilmente sanno che i numeri sono dalla loro parte, sicuramente sanno che non li abbiamo noi.
Perdonatemi se mi ripeto, ma rivedo la triste immagine di trenta persone con i sacchetti in mano a piazza del Comune, rivedo le cento persone, duecento per gli organizzatori e cinquanta per la questura, in piazza della Morte all’incontro con Zingaretti, rivedo la passeggiata Terme-Callara di un pugno di persone meno numerose degli agenti al seguito.
E gli agenti erano veramente pochi.
Penso alla vicenda del parco a Santa Barbara, che colpevolmente non ho vissuto, dove poche decine di persone hanno strenuamente lottato davanti alle migliaia di abitanti in osservazione dietro le finestre.

Poi ora è cominciata l’estate, dobbiamo andare al mare, al lago, in montagna.
Poi ci sono le ferie. Poi c’è Santa Rosa.
Ecco, rimandiamo a dopo Santa Rosa, che fretta c’è.
Io condivido il sogno di un’amico su queste pagine: vedere finalmente un popolo unito, compatto, pronto a scendere in piazza per reclamare i propri diritti.
Ma resterà un sogno?
Un giorno organizzerò una manifestazione a Piazza del Comune.
Porterò due cartelli.
Sul primo, che metterò in mostra, ci sarà scritto: manifestazione popolare per mandare a casa questa amministrazione.
Sull’altro, che sicuramente metterò al collo poco dopo, ci sarà scritto: sono l’unico fregnone che ci ha creduto, prego sputarmi addosso!

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Commenti

06/06/2015
20:46:38
riflessione (inviato da zefferino di prospero)
Caro Paglia, hai scritto esattamente quello che penso dei Viterbesi,(io sono di Pianoscarano), chiacchieroni da bar..collusi, concussi , pronti ad essere pecore asservite alla propria convenienza, ecco perch? insisto per riunirci in un partito politico....? il solo modo di cacciare chi vuole questo gi? dalla mia e tua giovent?.
06/06/2015
13:22:26
L'angolo di Paglia. Che poi, dice che: (inviato da Mario, un civico della prima ora, APOLITICO!!)
Egregio Paglia; ancora una volta ha fatto centro. Ottimo il Suo pezzo che condivido in modo assoluto. La colpa di molti di quelli che sono stati eletti ?, come sempre di chi ancora porta l'anello al naso e crede nelleloro fandonie politiche pre elettorali.Sarebbe opportuno fare come a scuola, elaborare trimestralmente pagelle politiche per i vari assessori ( al collegio Ragonesi le pagelle erano quindicinali per vedere il profitto scolastico) con tanto di voti raccolti con i gazebo szpersi in ogni dove nel comune di Viterbo e, a fine anno, non rimandarli ma assolutamente bocciati i peggiori e, ai promossi, (comunque con il punto interrogativo) dare loro ancora qualche possibilit? di amministrazione comunale.Ad oggi, via, a casa, i vari Ricci, Saraconi, Ciambella, Delli Iaconi e Barelli, a essere rimandato, forse, ma solo forse, il prof. Vannini che sta provando a fare qualcosa anche se con scarsi risultati.

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