Agosto 2015. Come agosto 2014, 2013 e via a ritroso fino a memoria d’uomo. Esiste quel giorno inaspettato, non ce n’è mai uno preciso prestabilito, in cui arrivi ad un qualsiasi semaforo a Porta Romana e come per miracolo non trovi le macchine incolonnate. Sei spaesato da cotanto vuoto, pensi al peggio, qualche disgrazia che non hai ancora saputo. Ti chiedi come è possibile, provi anche a darti un paio di schiaffi, visto mail il caffè non abbia fatto il suo dovere. E invece… Tutto d’un tratto ti illumini; una lampadina si accende tra lo specchietto retrovisore e la tendina parasole: “hanno spento i semafori!” Per la cronaca quest’anno andiamo proprio in economia perché non solo sono stati tolti i timer degli impianti semaforici. Quest’anno abbiamo proprio staccato la spina: nemmeno il giallo lampeggiante. Ben venga. Uno spreco di corrente elettrica in meno. E in effetti, tornando allegramente alla realtà, ci ricordiamo che tutti gli anni succede e immancabilmente proviamo un senso di giubilo per tante mezz’ore di fila che ci evitiamo. Questo ci riporta però anche all’idea, da qualcuno mai abbandonata, di realizzare la famosa rotatoria che anche nelle giornate invernali, con le scuole aperte ed il traffico congestionato, ci risparmierebbe tante “avemmarie” durante la penitenza post confessione. Chissà se nel bilancio di previsione l’assessora Ciambella ci avrà regalato questa perla di saggezza e di pro attività nei lavori pubblici?
Alessia De Rubeis