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Paglia non molla!! Grande successo di visite per "Me rode il cu..... "

Riceviamo e pubblichiamo.

Proposte e soluzioni.

Ieri, in un momento di delirio e, soprattutto, prendendo spunto da un più che amichevole scambio di idee, ho messo su carta, di getto, tutta una serie di considerazioni dettate più dalla pancia che dalla mente.

Mi spiego, ho trascritto tutta una serie di malumori che potevano solo che essere condivisi da chi leggeva, malumori che trovavano per forza l’appoggio morale, che trovavano necessariamente tutti d’accordo.
Situazioni che viviamo giornalmente e con le quali ci troviamo a fare i conti.

Come ho poi scritto, io non ho la presunzione di indicare la via maestra, tanto meno mi ergo come depositario della verita'. La mia cultura medio bassa non mi permette di sollevarmi sopra gli altri e non ho una considerazione cosi' elevata di me stesso.
(Dopo questo finto atto di modestia,vado avanti) Emoticon smile

Poi un amico del gruppo mi ha posto una domanda, intelligente, ingenua o forse solo provocatoria.
In pratica il succo era: si, va bene, hai scritto tutta una serie di cose che non funzionano, hai ottenuto la nostra approvazione, ti piace vincere facile, pero' ora dacci delle soluzioni.

Già, delle soluzioni, come fosse facile.

E' ovvio che ho delle soluzioni, chi non ha delle idee su come, a modo suo, risolvere i problemi dell’Italia?
Del resto siamo un popolo di santi, poeti, navigatori, commissari tecnici della nazionale, esperti d’arte, raffinati sommelier, saccenti buongustai, tuttologi….vuoi che non siamo anche grandi statisti?

Purtroppo, provando ad essere serio, credo che ormai la cancrena sia inarrestabile, la situazione irrecuperabile, la malattia allo stato terminale.

Proviamo a fare una specie di analisi semiseria, che e' poi quello che mi riesce meglio.

Un'azienda a rischio fallimento assume un amministratore, un dirigente, un direttore generale per cercare di salvare la baracca.
Un buon amministratore analizza prima di tutto i numeri, che sono poi quelli che compongono il bilancio, che compongono le voci principali: entrate e uscite o meglio ricavi e costi.
La prima voce su cui mettere le mani, di solito sono i costi. Si comincia a tagliare dove è possibile farlo, si cerca di diminuire dove non si può fare altrimenti.
Ma il tutto fatto con dei collaboratori che condividono l’interesse a salvare l’azienda anche a costo di rinunciare ad alcuni benefici consolidati nel tempo.
Se il vice direttore non vuole rinunciare a parte del suo stipendio da favola, difficilmente collaborera' con il nuovo amministratore, anzi cercherà di boicottarlo.

Proviamo a girarlo alla nostra politica.

La politica che governa lo stato e' troppo malata, troppo corrotta.
Chi potrebbe cambiare la situazione?
Probabilmente un buon amministratore, come detto sopra.
Una persona che abbia una riconosciuta onestà morale e intellettuale, che abbia le capacita' di risolvere veramente i problemi, che abbia la voglia di farlo. Che riesca a riunire intorno a se il consenso popolare e che venga eletto a furor di popolo.

Bene, ammettiamo che arrivi questa navicella da Marte, che sbarchi questo alieno e che venga eletto presidente del consiglio, sicuramente la piu' alta carica dello Stato, checche' se ne dica.

Arriva con tante idee e tanta voglia di cambiare.
E da buon amministratore comincia dalle voci di bilancio e innanzitutto dai costi.

Tagliare.
Tagliare la sanita. Fatto!
Tagliare l'istruzione. Fatto!
Tagliare la cultura. Fatto!
Tagliare le spese per la sicurezza, quella dei cittadini, ovvio. Fatto!
Tagliare…fatto, tagliare…fatto….tagliare i costi della politica…non ancora fatto, “ma non venire a rompere i coglioni per favore”.
(L'ultima voce, gracchiante, è quella dei suoi colleghi politici).

“Da domani niente più auto blu, da domani tutti a piedi o con i mezzi pubblici o, meglio ancora, con i propri mezzi, come la stragrande maggioranza degli Italiani che vanno al lavoro. Passiamo, ovviamente, alla votazione.”

Una scarica di “si, si, bravo, siamo tutti con te!”

E da una parte c’è la marmotta che confeziona la cioccolata.

“Diminuiremo i nostri stipendi, pagheremo per intero i nostri pasti, ci taglieremo i capelli a spese nostre, niente portaborse, niente decine di segretari, niente gettone di presenza. (oops, susate , questo mi è sfuggito dalla penna, figuriamoci…non trova consensi a Viterbo pensate altrove).

E comunque ancora “si, si, è giusto, votiamo a favore”.

E la marmotta continua a confezionare la cioccolata e intanto pensa: “dura minga (è di origini milanesi), non può durare”.

“E guai a chi insulta i colleghi, a chi non rispetta quest’aula, a chi porta quì dentro le sue concubine, a chi fa stipendiare i suoi avvocati dallo stato, a chi espone cartelli degni di tifosi allo stadio.
Chi è stato eletto per un partito e non si riconosce più nello stesso…fuori dalle scatole, non si cambiano casacche.
Ex cinque stelle, dico a te, sei stato eletto con quel partito, non vai più d’accordo con loro…bene te ne vai.
Non puoi vendere il tuo voto al miglior offerente, fuori dai ball.
Commessi, aiutatemi a mantenere l'ordine. A proposito, cazzo, prendete diecimila euro al mese di stipendio, un po' troppo. Da domani stipendio ridotto anche a voi”.

E qui si fermano le soluzioni del “nostro”, non perché non abbia altre idee.

Improvvisamente diventa paonazzo, si porta le mani al petto, poi allo stomaco e infine si accascia al suolo.

Per sbaglio, per un caso fortuito, con estremo dispiacere di tutti, per uno scherzo del destino…..anziche' lo zucchero nel caffe' gli hanno messo del cianuro.
Veramente, sembra fantascienza, una cosa impensabile.
Eppure e' successo.
Peccato, dicono tutti con la faccia contrita e la risata a stento trattenuta, poteva essere un buon politico, poteva essere quello che risollevava le sorti del paese, aveva (hi, hi, hi) ottime idee.

E la marmotta scuote la testa, e Papa Francesco, a bassa voce, “te lo avevo deto che il cafe' dovevi fartelo da solo con la machinetta, oppure prenderlo al distributore automatico. Come facio io, fijolo, come me che vengo da lontano ma so mica scemo”.

Fantascienza? Irrealta'? Delirio?

Si, forse, sicuramente.
Ma come proporre soluzioni a un sistema ormai marcio come il nostro?
Quali politici saranno disposti, magari a scapito dei loro privilegi, a fare sacrifici insieme a noi per uscire dal gorgo in cui tutta una serie di capitano Schettino hanno portato il transatlantico Italia?
Quanti scenderanno con noi a remare al ritmo dei tamburi e rinunceranno alle feste dei ponti superiori dove l'inno più cantato è: finche la barca va, lasciala andare, finchè la barca va, tu non remare?"

Soluzioni?
Bisognerebbe suggerirle a chi e' disposto ad ascoltare. A chi tiene veramente alle sorti della patria.
Purtroppo vediamo che la politica, anche a livello locale, tende sempre piu' a chiudersi in se stessa, a compattarsi in una sorta di casta che ha come unico scopo la propria sopravvivenza.
E a puttane tutto il resto.

Ho soluzioni da suggerire? Si, ne ho. Ma non lo faccio.

Ho speso tempo ed energie e parole e millemila commenti per crearmi una reputazione da buonista del ca.., non posso bruciarmi tutto in un’attimo.

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Commenti

17/03/2015
17:16:38
grazie (inviato da marco esposito)
spero davvero che il suo possa diventare un appuntamento almeno settimanale, e che viterbox le dia sempre spazio per i suoi pensieri, sempre così tanto vicini ai miei.

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