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Quando si dice: una poltrona ben incollata

La poltrona del sindaco sembra uno di quei tori meccanici che tanto piacciono agli americani.
Se ci fosse una gara di resistenza de noantri, il nostro sindaco batterebbe ogni record.

Anche ieri, dopo l'ennesimo vergognoso teatrino di un comune che oramai da tempo non è più tale, ha confermato la sua volontà di rimanere in sella.
La vice sindaco direbbe "ai comandi del treno".

La verità è che ormai seguire le gesta dei nostri indefessi eroi comporta una strenua sopportazione all'avanzamento di una orchite sempre più pressante.

La Sala d'Ercole, aula del consiglio comunale, è ormai diventata da tempo il surrogato di quel teatro che non riescono a restituirci.
Peccato che anziché lavori di pregio in quell'aula vengano messe in scena solo operette di terzo, se non quarto, ordine.

Ieri l'opera buffa si è anche trasferita in un'altra sala dove il sindaco ha raccolto la stampa per esternare le sue perplessità su una crisi che in realtà non esiste, che non è dovuta alla sua amministrazione.
E che, soprattutto, non è dovuta alla sua persona, che anzi sta godendo di un gradimento in salita rapida.
"Che cosa hai messo nel caffè", gli avrebbe chiesto Troili se fosse stato presente, citando magari un Riccardo del Turco di veneranda memoria.

Ieri avevamo una maggioranza di dodici persone e una minoranza di tredici.
A me sembra che qualcosa non quadri, ma io sono dubbioso per natura e mal portato per la matematica.
O forse il sindaco non ha ancora capito, visto che lui non fa politica, che di solito è la maggioranza quella che dovrebbe avere i numeri per validare un consiglio, non certo l'opposizione.
Ma abbiamo sempre detto che questo è il paese del contrario, quindi....

Comunque, se crisi c'è, sappiate che non è colpa del sindaco ma dei magnifici sette dissidenti PD, o della minoranza che non si presta a chinare la schiena e mostrare le terga, magari dell'assessore rimosso che voleva eliminare la spazzatura, oppure del fatto di non aver compreso che il nuovo soggetto MoRi non è un nemico ma il bene assoluto, oppure ancora che la colpa di tutto è della donna delle pulizie.
Si, ecco, è colpa sua, dovrebbe spazzare quell'aula non dopo le riunioni ma durante.

Intanto, nell'interesse della città e dei cittadini che lo hanno voluto a gran voce, il nostro Schettino e la sua ciurma continuano a navigare a vista travolgendo ciò che trovano sulla rotta e sgretolando miseramente, giorno per giorno, quel poco che è rimasto a galla.

Esticazzi se tutto è fermo da mesi, esticazzi se non lavorano e intanto continuano a prendere lo stipendio, esticazzi se rischiamo di perdere la possibilità di portare a termine opere necessarie alla comunità, esticazzi se il probabile arrivo di un commissario sarà la spintarella finale per finire nel burrone.
Non è problema loro semplicemente perché non è colpa loro.
Del resto amministrano solamente una città, che cazzo pretendiamo.

E poi il sindaco, come quei comici che fanno una battuta felice e su quella continuano a campare, ci ripete che vive del suo, incessantemente, inesorabilmente.
Ulteriore colpo alla nostra orchite.

Michelini, se non ha bisogno di fare il sindaco per campare, lasci il posto a chi invece ne ha bisogno.
Lasci il posto a chi, magari per tenersi stretto lo stipendio, lavorerebbe meglio e a vantaggio della comunità.
Se lei lo fa solo per passatempo....esiste la raccolta delle sorpresine kinder o magari si dedichi ai francobolli o alle farfalle.

Ecco, pianti spilloni alle farfalle e la smetta di piantarli a noi.
Allora sì che il gradimento salirebbe veramente.

 

G.Paglia

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