È così che di solito iniziano le lettere agli amici.
In fondo anche se non lo siamo, ci siamo sempre scontrati simpaticamente e con rispetto, e in quelle occasioni in cui abbiamo scambiato quattro chiacchiere c'è sempre stata una simpatia di fondo.
Almeno da parte mia perché, pur non rappresentando più il mio ideale di sinistra, ti ho sempre riconosciuto una combattività che ti fa onore, non ti tiri mai indietro nelle polemiche, rispondi colpo su colpo, a volte a ragione e a volte sbagliando, ma difendi comunque le tue idee.
Cara Daniela,
leggendo i titoli dei giornali ho immediatamente pensato: bene, qualcuno che ha il coraggio di chiedere scusa ai cittadini c'è, qualcuno che comincia a prendere atto del fallimento di questa amministrazione c'è.
E non mi sono meravigliato neanche tanto visto che già in passato eri stata critica anche verso il sindaco, verso una politica del non fare, verso i vergognosi siparietti dei presenti/assenti in quell'aula del consiglio.
Hai iniziato chiedendo scusa ai lavoratori che vedono a rischio il loro posto di lavoro, agli agricoltori, ai Viterbesi.
Purtroppo, andando avanti nella lettura, mi sono reso conto, forse sbagliando, che più che un chiedere scusa verso gli uni, stai lanciando accuse verso gli altri.
Le tue dichiarazioni sembrano, infatti, mirate maggiormente ad accusare i tuoi colleghi o ex colleghi che hanno preso le distanze da questa maggioranza.
E così rimproveri le due assessore assenti ai lavori, neanche tanto velatamente, e i consiglieri assenti nei consigli prossimi a venire.
Allora non è un chiedere scusa alla città, cosa che mi aspettavo conoscendoti almeno un poco, no, è solo una giustificazione per dire : "ecco, vedete di chi è la colpa delle cose che non funzionano? Da oggi sapete con chi prendervela".
Io credo che il problema non è più chi era assente ieri e lo sarà oggi e magari domani, a questo punto il problema è chi era presente, chi è stato presente quel 12 Novembre per confermare una fiducia, ahimè, immeritata al sindaco.
Il problema è chi era presente a votare un bilancio lacrime e sangue dei cittadini, il problema è chi era ed è presente ad approvare ciecamente decisioni prese in stanze per molti di voi inaccessibili, il problema è chi in quell'aula ha sempre avuto come fine ultimo la sua sopravvivenza politica, il problema è chi non è mai stato in grado di fare squadra ma ha sempre vissuto nell'ingordigia di rubare la poltrona al collega di maggioranza.
Il problema, insomma, a parer mio non è chi oggi prende le distanze da questa maggioranza, il problema è chi la vuole a tutti i costi difendere. Anche calpestando il proprio onore.
Le belle parole dicono che i politici sono al servizio dei cittadini e mai viceversa.
Non è così, nella nostra città non è così, come non lo è in tutta la nazione.
Sempre più sfacciatamente ci viene dimostrato come occupare un posto politico serva a "sistemare" parenti e amici, di come serva a farsi strada anche nel mondo del proprio lavoro, di come l'interesse verso la città passi nettamente in secondo piano, se non in terzo, in quarto e via via in fondo alla scala delle priorità.
Questo non ti appartiene, lo so, ne sono certo.
Ma hai ugualmente le tue colpe a non voler prendere atto che fai parte di una maggioranza allo sbando, una maggioranza dove volano gli stracci, dove si va avanti a minacce, dove non si conoscono neanche le responsabilità date dal proprio ruolo.
Vedasi il balletto di chi caccia chi, vedasi il giochino di chi mette fuori dal partito e di chi gli risponde che non ha l'autorità per farlo, vedasi la richiesta di aiuto da Roma, vedasi il probabile arrivo di un politicante che come mestiere fa quello di "risanatore di crisi del PD".
Come lo avete ridotto questo povero partito, come la avete ridotta questa povera sinistra. Ci sarebbe da piangere.
Cara Daniela, io mi auguro che prendiate atto che questa esperienza di governo debba terminare quì, lo dovete ai vostri stessi elettori.
Se poi siete convinti di aver operato al meglio, se siete convinti di avere il consenso popolare, se siete convinti che solo ventitré poveri ingenui vedono il male nella vostra amministrazione, allora fate la cosa migliore: dimettetevi e torniamo alle urne.
Se avete operato bene riavrete il governo della città, se non lo riavrete vuol dire che forse quel consigliere aveva contato male.
Cara Daniela, credimi, chiunque altro avesse fatto simili esternazioni non lo avrei neanche considerato.
Ma visto che sono venute da quella che io ritengo abbia, perdonami, più palle in questa maggioranza, mi hanno lasciato un poco di amaro in bocca.
Con immutata stima e simpatia.